LinkedIn è molto di più un social network: è la più grande rete professionale al mondo ed esistono figure professionali che aiutano aziende e professionisti ad ottenere risultati con LinkedIn. Primo tra tutti Alessandro Gini: dal 2013 formatore e consulente, tra i Certified LinkedIn Marketing Insider in Italia.
Sognavi di fare il medico, poi hai fatto il liceo artistico e il Dams. Qual è la strada che ti ha portato a diventare LinkedIn Trainer?
Come spesso capita i percorsi professionali hanno storie strane, con risvolti inaspettati. Dopo il Dams ho cominciato a lavorare nel mondo degli eventi, da lì alla comunicazione e poi al marketing, che erano sempre stati di mio interesse. Il colpo di scena è arrivato quando ho cominciato ad usare LinkedIn attivamente per uno dei progetti che seguivo, era il 2010.
Perché hai deciso di focalizzarti su LinkedIn?
Allora LinkedIn non aveva ancora una sede in Italia, e gli utenti erano pochi. Ma ne ho subito visto le potenzialità anche oltre la ricerca del lavoro. Così ho deciso di puntare tutte le fiche su LinkedIn e mi sono inventato un lavoro, il “LinkedIn Trainer”, professione che allora ancora non esisteva.
Sei fondatore e CEO di up4business. Come e perché nasce questo progetto?
up4business nasce come società nel gennaio 2022, per raccogliere l’eredità del mio lavoro di LinkedIn Trainer come libero professionista iniziato nel 2013, e di un blog che allora aveva un nome diverso, ma che è sempre stato il media di informazione specializzato in LinkedIn più letto d’Italia (fonte SeoZoom).
up4business è la casa di un team di collaboratori freelance con cui facciamo 3 cose:
- divulgazione gratuita sul mondo LinkedIn attraverso il blog e i nostri canali social
- formazione e consulenza per usare LinkedIn efficacemente
- servizi d’agenzia per la gestione di pagine aziendali e di advertising su LinkedIn
Perché LinkedIn è uno strumento sempre più irrinunciabile per aziende e professionisti?
Tutto in questi anni ha portato il business verso la digitalizzazione e il network. La pandemia ha dato la spinta finale. In questo scenario LinkedIn è sempre stato l’unico canale veramente destinato al business. Chiaro, si fa business anche su altri social, ma quando si vuole parlare solo ad un pubblico B2B e di professionisti, non ci sono alternative. E non ce ne sono nemmeno all’orizzonte!
Secondo te, quanto valore hanno le relazioni professionali off line al giorno d’oggi?
Tantissimo. Quando più crescono le relazioni online, tanto più hanno valore quelle off line, perché sono più rare e preziose. La regola d’oro è non innamorarsi mai talmente tanto di uno strumento da lasciare tutti gli altri indietro. Quindi, anche diventando esperti costruttori di connessioni su LinkedIn, mantenere l’abitudine di fare incontri di persona e occasioni di networking in presenza è molto prezioso. L’uno completa l’altro.
Le tue caratteristiche personali che ti contraddistinguono meglio anche come professionista?
Una credo sia lo stile di comunicazione empatico e coinvolgente: mi viene sempre riconosciuta la capacità di far sentire le persone a proprio agio durante le formazioni e le consulenze. Spesso le persone si sorprendono quanto una formazione, anche online, possa essere coinvolgente. Ovviamente non è un caso, ci sono tecniche, c’è un impegno… ed anche un po’ di predisposizione.
Un’altra caratteristica è la precisione (sono della vergine, forse conta?). Questa precisione mi porta ad organizzare tutte le attività per i nostri clienti in modo meticoloso.
Un ricordo particolarmente significativo e che ami legato al tuo lavoro?
Ce ne sono molti, significativi per motivi diversi. Qui mi piace ricordare la prima volta che mi hanno chiamato per una lezione all’Università di Milano: un mix di gratificazione e paura di non essere all’altezza. Ora però è diventata un’abitudine, e sono stato coinvolto in molti altri atenei.
Progetti per il futuro?
Sì, ce ne sono e colgo l’occasione per svelare qualcosa.
Stiamo preparando dei corsi on demand sulle basi di LinkedIn per la carriera, per il personal branding, le vendite e il social media marketing. Molti ce li chiedono, e secondo me sono un ottimo modo per iniziare ad approcciare seriamente lo strumento.
L’altro è un libro, ma su questo devo tenere ancora la bocca cucita per un po’.