Se c’è qualcuno che conosce tutti i segreti della scrittura online, il suo nome è Riccardo Esposito! Scrittore, consulente, formatore ed autore di libri, lui si definisce “Un antropologo prestato al web writing e al mondo del blogging. Ma anche al copywriting.“.
Partiamo da una curiosità. Sei un professionista del web writing, del blogging, del copywriting e sei un antropologo. A cosa è dovuto questo passaggio e qual è l’influenza della tua formazione in antropologia sul tuo lavoro?
La mia formazione umanistica e da ricercatore delle scienze social mi ha aiutato ad affrontare la scrittura pensando a una prospettiva altra. Quindi a non mettere il mio punto di vista sempre al centro del processo creativo. D’altro canto i testi devono piacere soprattutto all’utente.
Non di certo a me o a chi commissiona il lavoro. Io tendo a non lavorare con i proprietari delle aziende che impongono improprio veto sui testi: nella maggior parte dei casi sono un fallimento su tutti i fronti perché nella maggior parte dei casi scriverebbero solo inviti all’acquisto.
Come nasce la tua passione per scrivere?
Semplice. Andavo male in matematica e dovevo trovare un modo per non farmi bocciare. Quindi ho iniziato a scrivere bene. Può sembrare assurdo ma è andata proprio così.
Tutto nasce dalla necessità di risolvere un problema. Poi ho scoperto che scrivere era un buon modo per comunicare, per raggiungere tante persone. All’inizio non pensavo di poter trasformare questa passione in un lavoro però a volte la vita nasconde piacevoli sorprese.
Come quelle che ti portano a scrivere tre libri dedicati alla scrittura online. Il terzo, quello che ho pubblicato nel 2020, l’ho pensato e creato insieme a Cristina Maccarrone: Scrivere per Informare, lo consiglio soprattutto a chi vede il blogging con una continuazione del giornalismo.
Perché il copy è una figura importante per un’azienda? Quali sono i vantaggi che apporta?
Grazie a una figura specializzata nel lavoro di scrittura degli articoli, dei testi in generale, puoi ottimizzare fasi fondamentali della comunicazione. In realtà esistono specializzazioni diverse da applicare in base ai contesti: c’è chi scrive testi su carta, chi si occupa del blog e chi invece delle DEM. O delle schede ecommerce, senza dimenticare gli annunci ADV su Facebook.
Di sicuro un’azienda che vuole investire nella vendita online può avere grandi benefici nella collaborazione con un bravo web copywriter. Se non altro perché così può creare un blog interno, inviare newsletter professionali e aggiornare i testi del sito web.
Sempre più e-commerce hanno anche una propria pagina blog, cosa ne pensi di questa associazione?
Credo che sia una scelta quasi obbligata. L’ecommerce risponde a esigenze transazionali, quelle che puntano verso la vendita del prodotto. Il blog risponde alle query informative.
Quindi risolve i problemi pratici dei potenziali clienti. Basta unire queste forze per avere un sito ecommerce in grado di raggiungere grandi risultati. O almeno questa è la teoria, il punto di partenza. In pratica c’è un gran lavoro da affrontare e tanti competitor da superare.
Negli ultimi anni, complice lo sviluppo tecnologico, specie tra i più giovani ha preso sempre più piede il linguaggio sms: abbreviazioni, emoticon, K al posto della CH.. Cosa ne pensi? È un’evoluzione naturale o un imbarbarimento del linguaggio e povertà lessicale?
Ignorare queste derive non è segno di autorevolezza: il mondo va da una parte e tu continui a seguire un’altra strada. Risultato? Tutto precipita. Bisogna assecondare ma neanche abbandonarsi completamente a queste tendenze. Il sito di una banca o di un’azienda medica – ma anche di un avvocato, un architetto – non può permettersi superficialità.
In una tua intervista parli dell’importanza della semplicità, che cosa significa per te e quale peso ha avuto nel tuo percorso professionale?
La semplicità è tutto per chi scrive e crea contenuti sul web. Le persone sono sempre più orientate verso contenuti visual, in particolar modo i video. Colpa della fruizione da mobile che impone un uso snello e rapido delle pagine web. Insomma, la lettura è distratta in molti settori.
Se cerco ricerche mediche e informazioni approfondite devo scrivere in un modo, se devo mostrare dei prodotti in un altro. In ogni caso bisogna togliere quello che non serve.
Jakob Nielsen suggerisce che le persone leggono solo il 20% delle parole di una pagina web. Questo significa che devi togliere testo inutile, non mettere paragrafi che esumi leggerà.
Il ricordo del tuo primo articolo?
In realtà i primi articoli che ho scritto per il web erano abstract di ricerche sociologiche e antropologiche svolte in collaborazione con l’università. Era un lavoro che svolgevo per il mio blog personale dell’epoca ed erano pessimi se li valuto con le competenze odierne.
All’epoca mi sembrava una conquista epica: riuscivo a comunicare con persone diverse dalla mia sessione di esame ciò che avevo studiato. Da questo punto è iniziata l’avventura del blogging. E oggi possiamo ancora leggere gli aggiornamenti di My Social Web.
Un consiglio per chi desidera scrivere online come professionista?
Mettersi sempre in discussione e lavorare sull’empatia. Non devi mettere sempre la tua personalità in primo piano e scrivere in base ai tuoi gusti, alle tue attitudini.
Creare testi per il pubblico vuol dire capirlo, aiutarlo sul serio ad avere tutto quello che sta cercando attraverso i testi. Senza dimenticare la fusione con il visual. Questo è molto importante quando si scrive per un ecommerce – vale a dire quando si creano schede e categoria – ma anche in ogni occasione in cui è richiesta la competenza di un web copywriter.