In mezzo alle turbolenze e ai repentini cambiamenti del mercato, la trasformazione digitale non solo continua ma ha avuto un’accelerazione senza precedenti. Lo sa bene Mirko Cuneo, imprenditore, coach e leader digitale che aiuta gli imprenditori e i professionisti a far crescere il proprio business affiancando un approccio tecnologico alle tecniche di vendita.
Mirko è un esempio di imprenditore che si è fatto da solo, iniziando a lavorare nel settore commerciale e imprenditoriale già all’età di 18 anni. Oggi è il CEO di Nextre Engineering e di Nextre Digital, due aziende di Milano. La prima si occupa di consulenza IT e sviluppo e-commerce, la seconda è una web agency che offre soluzioni complete dalla pianificazione strategica al mantenimento di attività di marketing.
Il suo successo e il suo approccio al settore hanno attirato l’interesse di altri imprenditori e liberi professionisti che si rivolgono a lui per consulenze e collaborazioni.
Come sei diventato imprenditore e soprattutto leader digitale? Qual era e qual è il tuo rapporto con la tecnologia?
Ho intrapreso la strada dell’imprenditoria quando ero ancora molto giovane. Credo di aver sempre saputo che era il percorso giusto per me e anche quando ancora non riuscivo a definire in modo corretto quella che sarebbe diventata la mia professione, sono state le mie passioni a spingermi a fare le scelte giuste.
Ho iniziato a lavorare nel settore commerciale quando ero appena maggiorenne, ma già mi interessavo alle dinamiche del fare impresa. Inoltre, mi affascinava tutto quello che aveva a che fare con internet e con la tecnologia. Oltre a studiare da autodidatta e a fare esperienza sul campo per aumentare le mie competenze nella vendita, ho conseguito in breve tempo le certificazioni Microsoft. Questo mi ha permesso in primo luogo di imparare quasi tutto, almeno per quell’epoca, sul mondo online, in più sono diventato proprio per quell’azienda il più giovane tra i suoi formatori.
Grazie alle conoscenze acquisite, a 20 anni ho avviato la mia prima azienda, presente solo online, con cui mi occupavo delle vendita di prodotti prima solo in Italia e poi anche in Spagna. Quell’esperienza è stata fondamentale, come tutte quelle venute dopo, mi ha insegnato la gestione d’impresa e mi ha aperto gli occhi alle difficoltà del mercato.
Tutto mi è servito per raggiungere uno dei miei sogni, quello di aprire una vera e propria azienda, presente sul territorio italiano, si tratta di Nextre Engineering. Il titolo di leader digitale è arrivato con il tempo, non solo perché ci occupiamo di sviluppo web ed e-commerce, ma anche per spiegare il mio approccio tecnologico al fare business. Sono sempre stato attratto dal digitale, ne ho riconosciuto il potenziale e ho capito quante opportunità potesse portare allo sviluppo delle aziende.
Negli ultimi anni, mentre le aziende stavano vivendo momenti difficili, tra chiusure temporanee e definitive, è nata Nextre Digital. Come hai fatto?
È vero, la web agency Nextre Digital, è nata ufficialmente proprio nel bel mezzo del periodo di pandemia, tra un lockdown e l’altro. In realtà mi occupavo già di offrire quei servizi ai miei clienti grazie a un piccolo gruppo di esperti nei vari settori specifici del marketing, ma l’agenzia non aveva ancora un nome e una vita propria.
Ho sempre sfruttato il digitale e le strategie di web marketing per promuovere la mia azienda e me stesso in quanto professionista e poi ho iniziato a offrire il servizio anche ai miei clienti. In tutti questi anni non ho mai smesso di studiare, di imparare cose nuove e di restare aggiornato sulle novità. Questa mia propensione e le persone che lavorano con me mi hanno permesso di andare avanti, anzi di crescere e raggiungere nuovi traguardi anche nei periodi più difficili.
Puntiamo sempre all’innovazione e alla ricerca di nuove modalità anche quando si tratta di dover affrontare i soliti problemi. Io credo che sia un po’ quello il trucco del successo, ovvero riuscire a mettere in campo nuove modalità di azione per poter ottenere risultati diversi da quelli abituali. In fin dei conti è il concetto stesso di progresso: un avanzamento e una trasformazione graduali che mirano all’aumento delle performance.
Hai delle abitudini particolari che hanno un impatto significativo sul tuo business?
Vivo in prima persona i cambiamenti e le oscillazioni del mercato e questo mi ha portato a consolidare il mio personale metodo per fare business.
Le tre aree fondamentali su cui io per primo ho lavorato e che credo siano quelle che ogni imprenditore deve padroneggiare sono: la vendita, il marketing e lo sviluppo delle performance personali. Su tutto questo, come un cappello, si posiziona la tecnologia che rappresenta in generale il modo di affrontare tutte le altre aree.
Imprenditori e professionisti devono essere studenti per tutta la vita se vogliono restare sempre al passo con le evoluzioni del mercato e del mondo del lavoro. Per questo motivo, e anche perché sono molto curioso, leggo molti libri, seguo corsi di aggiornamento, cerco di imparare ogni settimana qualcosa di nuovo per poter crescere sia come persona che come professionista.
Un’altra cosa che io considero una buona abitudine è trovare il tempo di staccare dal lavoro e per fare qualcos’altro che mi piace. Per esempio, nel mio tempo libero vado a cavallo e poi sto con le mie figlie. È incredibile come i bambini sappiano infondere buon umore e creatività, due elementi fondamentali da portare poi nel mio lavoro di tutti i giorni. Anche cavalcare per me è di grande aiuto perché ho sempre amato farlo ed è un’attività che mi aiuta a liberare la mente dai pensieri e a trovare nuove idee.
Cosa dovrebbe fare un’azienda oggi per avere ancora possibilità di successo nel periodo storico che stiamo vivendo?
La prima cosa che mi viene in mente è: cultura digitale. Portare la trasformazione digitale in azienda non significa solo investire nell’acquisto di un nuovo software o di una tecnologia. Quelli sono gli strumenti che servono per il raggiungimento concreto degli obiettivi. Ma se dietro non c’è un pensiero strategico, una propensione e una cultura condivisa, gli strumenti da soli non portano da nessuna parte.
Gli imprenditori devono cambiare totalmente approccio e portare la digitalizzazione in tutti i reparti dell’azienda. Il digitale è prima di tutto un’attitudine, un modo di fare le cose; solo in secondo luogo si tratta degli strumenti che permettono di compierle.
Mi sono accorto di un errore ricorrente. Imprenditori che pensano che la tecnologia sia il punto di arrivo, ma in realtà si tratta del mezzo che semplifica le operazioni, la gestione interna ed esterna e le attività aziendali. La questione principale su cui lavorare è la mentalità digitale che deve essere sviluppata e condivisa da tutti i componenti dell’azienda. Questo avviene con la formazione di tutto il personale che deve arrivare a pensare in modo digitale e interconnesso.
Credi che il web e il digitale abbiano anche dei contro?
Io credo che il web porti tantissimi benefici e possibilità, sia alle persone che alle aziende. È una risorsa davvero potente che dà le medesime opportunità a tutti coloro che desiderano usufruirne. Questo, però, porta con sé anche dei rischi, per esempio l’aumentare della concorrenza, la possibilità per tutti di poter accedere a un numero potenzialmente infinito di informazioni e anche di fornirle. I consumatori si devono impegnare per capire se fidarsi oppure no di aziende e professionisti che conoscono online, d’altra parte per le imprese diventa sempre più impegnativo comunicare in modo da far percepire il proprio valore.
Il web migliora la vita di tutti, consente più immediatezza, la possibilità di fare acquisti sempre e ovunque, anche in negozi dall’altra parte del mondo. Ma è anche uno strumento che è necessario saper usare, per le aziende questo si ricollega al concetto di mentalità digitale e di attuazione di strategie ben definite.
Non bisogna avere paura del digitale e nemmeno rifiutarli, anzi io credo che sia necessario accoglierlo e farlo lavorare nel modo giusto per trarne veri vantaggi.
Un pensiero finale e qualche anticipazione sugli obiettivi futuri.
Il periodo che stiamo vivendo ci sta mettendo a dura prova. Prima con la pandemia, che non è ancora del tutto finita, e adesso anche con la guerra in Ucraina che sta cambiando gli equilibri mondiali. Imprenditori e imprese stanno passando momenti difficili, alcune aziende non sono riuscite a rimanere in piedi. Il mondo degli affari ha subito un brusco arresto e ora sta cercando di riprendere il ritmo, anche se dovrà ancora fare i conti con la situazione mondiale.
Per quanto riguarda gli obiettivi futuri ne ho fin troppi, sia come professionista che per lo sviluppo delle mie aziende. Desidero farle crescere, così come le persone che lavorano ogni giorno per il raggiungimento dei miei stessi fini. Ci impegniamo per fornire servizi sempre migliori e aggiornati ai nostri clienti, per creare relazioni di fiducia e durature e per aiutarli nel processo di digitalizzazione delle loro imprese.
Tutti stanno valutando le proprie spese, anche i clienti, quindi dobbiamo riuscire a coinvolgerli nuovamente e ridargli fiducia. Per poterlo fare è necessario avere un sistema aziendale moderno e pronto a sostenere le trasformazioni che stanno avvenendo.
Quello che vorrei dire agli imprenditori è di tornare al lavoro portando innovazione, nel senso di trovare modi nuovi per fare le cose e di avere il coraggio di applicarli.